II TAPPA: ITINERARIO DELLE SACRE RELIQUIE
DI SAN FRANCESCO DA PAOLA
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La seconda tappa dell’itinerario delle Sacre Reliquie di San Francesco da Paola prende vita all’interno della Diocesi di San Marco Argentano–Scalea pregna di spiritualita’ e bellezza artistica. Le ottiche della Fondazione “Paolo di Tarso” hanno ritratto l’emotivita’ espressa in questo luogo dal contesto architettonico, dalle opere d’arte, dal paesaggio, senza, pero’, trascurare l’umanita’ che vive il territorio (Fondazione “Paolo di Tarso”).
Le diverse aree della Diocesi presentano ed esprimono, in un colpo d’occhio, l’intensita’ della bellezza complessa di questa regione. Crocevia di popoli e civilta’, questi luoghi trasmettono l’incanto della bellezza della natura che apre alla comprensione intensa del mistero e incoraggiano al rapporto con Dio, anche nelle realta’ più semplici e povere. Il territorio della Diocesi e’ suddiviso in tre Zone Pastorali o Vicarie: San Marco Argentano, Scalea e Belvedere Marittimo.
Le varie fasi della sua lunga storia di presenza cristiana vanno dagli inizi della predicazione cristiana, segnati dalla presenza di piccole comunità e relative diocesi cittadine, all’impegno odierno della nuova evangelizzazione con comunita’ in rapido cambiamento sociale e culturale, in una realta’ profondamente segnata dalla complessita’ e dalle problematiche della globalizzazione.
Prima fra tutte viene presentata la vicaria di San Marco Argentano, citta’ di tradizione normanna. Quest’area e’ depositaria della civilta’ contadina e agricola e ancora oggi, vive con intensita’ i ritmi del tempo e delle stagioni. Inserita nel verde delle colline si identifica immediatamente come un’oasi di pace e di serenita’. Oltre alle cittadine di San Marco Argentano, Roggiano Gravina, Fagnano Castello, San Sosti e’ costellata da centri piu’ piccoli sempre immersi nel verde collinare in un progressivo elevarsi fino alle propaggini del Monte Mula e del Cozzo Pellegrino e dona, a chi ne ha la perseveranza, la gioia di comprendersi nell’immensita’ dei panorami e nella dolcezza del paesaggio. Ricca di memoria e di cultura e’ fortemente impregnata di storia e di tradizioni orientali. In questa vicaria c’e’ il cuore della spiritualita’ mariana nella diocesi rappresentato dal Santuario Basilica del Pettoruto, meta di ininterrotti pellegrinaggi tutto l’anno, da tutti i paesi limitrofi e anche dei tanti emigranti che non dimenticano la loro Madonna. La presenza feudale e’ rappresentata dal castello a Malvito di tradizione longobarda, dalla torre normanna di san Marco Argentano, e dai luoghi fortificati di Mottafollone e Policastrello. Maestosa e significativa la presenza del barocco nella bellissima chiesa del convento dei minori a San Marco Argentano e in quella dell’Immacolata a Fagnano Castello. Una presenza di tradizione albanese caratterizza i paesi a ridosso dei castagneti di San Marco Argentano, queste comunita’ conservano la lingua dei padri solo nei centri di San Giacomo, di Cavallerizzo e di Cerzeto. Quindi e’ la vicaria di Scalea, arroccata nel suo centro storico attorno al castello, e’ caratterizzata dalla vallata del Lao e dallo splendore della costa dell’alto tirreno e’ di una bellezza estatica che comprende il mare e la montagna. Abitata sin dall’antichita’ e successivamente ripopolata nei secoli da diversi popoli che ne hanno fatto la loro nuova residenza per la mitezza del clima e la facilita’ dei trasporti per mare, per terra e lungo il fiume Lao. E’ diventata un crocevia di popoli e di memorie storiche. Tanti i siti archeologici di tradizione pre-romana il piu’ significativo, per la ricchezza dei ritrovamenti, e’ quello di Tortora. Rilevanti: sono quello di Marcellina, le citta’ morte di Mercurio e Abatemarco, silenziose testimonianze di un grande passato che ancora oggi incoraggiano al rispetto e alla comprensione delle civilta’ che contrassegnavano quest’area. La connotazione saliente di questo territorio e’ la presenza orientale, rappresentata e rivitalizzata nello stile pittorico nelle chiese fino al ‘500. Abbiamo tracce di questa presenza che comunicano ancora oggi il loro ricco messaggio, soprattutto a Scalea, a Orsomarso e a Papasidero. Infine e’ la vicaria di Belvedere Marittimo, prototipo del periodo medioevale articolata nelle sue contrade attorno al borgo e al castello normanno/aragonese, domina una vasta area contrassegnata dall’immensita’ del mare e dalla maestosita’ del Monte la Caccia. Al centro di un’area di paesi arroccati attorno ai propri castelli esprime con immediatezza la bellezza del creato che si manifesta nei tanti colori della collina, della montagna e del mare, in un incrocio delicato di colori e di sensazioni. Esclusiva anche l’esperienza termale ad Acquappesa e a Guardia Piemontese.
L’area era abitata sin dall’epoca romana, e si caratterizza nei tanti insediamenti di tradizione orientale, al punto da poter affermare che la gran parte dei centri abitati è di origine monastica. La vera connotazione caratterizzante questa vicaria e’ la fase feudale. Significativi i resti medioevali di Cirella, mentre le grandi chiese sono segnati dallo stile barocco. Unica realta’ da conoscere a fondo e’ la citta’ di Cetraro, per secoli feudo dei benedettini, contrassegnata dalla presenze del barocco nella chiesa di San Benedetto e al Ritiro. Un ambiente aspro e meraviglioso insieme, per la bellezza della natura che si attraversa e che per secoli ha segnato la vita degli uomini, nell’esperienza della vita comune, della santita’. Si possono ammirare bellissimi panorami dal Santuario del Monte Serra a Cetraro e dalla Madonna della Neve a Buonvicino. Presenze preistoriche, greche, latine, orientali, normanne, aragonesi, albanesi si colgono in ogni parte del territorio.
Si puo’ restare storditi da tanta complessita’ e proposte, o piu’ semplicemente ci si puo’ lasciar coinvolgere nella comprensione e nella contemplazione del mistero della vita, scoprendo così il valore della cultura cristiana e che cosa ha significato la presenza dell’uomo e della chiesa nella storia di questo territorio.
Bellissimo da percorrere a piedi attraverso la via degli altipiani e degli eremi, fa vivere sensazioni di estremo benessere fisico e spirituale. I crinali dolci, i corsi d’acqua, gli altipiani e i boschi di faggio incoraggiano a riscoprire l’entusiasmante rapporto con il creato da vivere con intensità, non e’ raro incontrare, anche nei luoghi piu’ solitari e impervi, vestigia di insediamenti antichi. Questi luoghi, questi sentieri erano abitati e percorsi da monaci che cercavano l’armonia e la solitudine, e in queste sensazioni scoprivano la potenza e la maesta’ di Dio. Il proprio finito nei confronti e in affido all’infinito, forse l’uomo di oggi e’ proprio di questo che ha bisogno nella sua ricerca di senso. Il modo Cristiano di leggere l’arte, la storia e le tradizioni religiose orientano all’eterno, all’immenso. Acquistano un significato nuovo, pieno di vita, di gioia se li comprendiamo come manifestazione di Gesu’ Cristo, lui e’ la porta, ed e’ attraversando questa porta che l’arte ci apre alla comprensione e allo stupore dell’infinito.
Fonte: Sito Ufficiale della Diocesi di Don Cono Araugio